martedì 19 settembre 2017

Storia di un rossetto ritrovato. [Di una perfezione perduta]



Da tutta l'estate cercavo il mio unico rossetto rosso, un'edizione limitata di Mac, messo rarissimamente.
 Non che sia una fan del rossetto, ma mi piace usarlo, quando sono particolarmente di buon umore, e altrettanto mi piaceva quel colore adesso fuori produzione.
Lo davo ormai per disperso, finito chissà dove durante il trasloco o nel travaso di qualche valigia.
L'ho ritrovato stasera, dove era più logico che fosse: riposto con cura nel taschino interno di una borsa che detesto e - in effetti- non ho più messo.
Eh niente, pensavo, che bello sarebbe riprendere in mano tutte le cose là, allo stesso punto dove le avevamo lasciate. Riannodare gli strappi, ritornare ai rivoluzionari istanti prima delle rivoluzioni fallite. 
 Come se ci stessero ancora aspettando, tra la crema travel size e il carnet del tram, le nostre perfezioni perdute - Lo vedi? Quel punto di rosso, là, preciso, intonso dagli avvenimenti del frattanto.


 C’è sempre una perfezione che viene perduta. C’è sempre un incantesimo che non si trova più. Come quando raccogliamo i lamponi nel bosco la mattina presto. Si continua ad abbandonare qualcosa, si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare di inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare. Voglio dire il problema permanente è costruirsi nuove perfezioni di cui poi continuare ad avere, per sempre, nostalgia”.
(Ettore Sottsass, Scritto di Notte)

Nessun commento:

Posta un commento